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Patologie del piede

Caso 1

Questo era un buon cavallo da Gran Premio, che per un’artrite degenerativa dell’articolazione interfalangea distale faceva fatica a camminare. Non posso dire se la causa siano state frequenti infiltrazioni di quella articolazione o la destabilizzazione dell’articolazione dovuta a una lesione del legamento collaterale. Fatto sta che il cavallo da mesi era zoppo. Si decise allora di fare giustamente un curettage chirurgico dell’articolazione, ma dopo 6 mesi dall’intervento era ancora nelle tragiche condizioni che vedete nel primo video. Se avesse continuato a provare questo dolore era ipotizzabile l’eutanasia anche perché un’eventuale nevrectomia non si poteva fare perché non rispondeva all’anestesia dei nervi digitali. Il proprietario decise di provare con le staminali e dopo la prima inoculazione il cavallo non manifestava piú un dolore insostenibile. Ma la terapia doveva continuare! E per salvargli la vita siamo stati noi, con un notevole sforzo economico, a riproporre diverse volte il trattamento con le staminali, autologhe, allogeniche, per via sistemica, per perfusione locale, nei legamenti collaterali, nell’articolazione interdigitale distale, nella guaina del tendine flessore profondo coadiuvate dalle onde d’urto prima dell’inoculazione e dall’ ozonoterapia sistemica.
È passato un anno e siamo soddisfatti di avergli salvato la vita, di non fargli sentire quel dolore lancinante che lo faceva camminare a tre gambe e di farlo tornare, se non alla sua vecchia attivitá sportiva, almeno a fare passeggiate.

Caso 2

Questo é un cavallo da dressage seguito da Anna ed amato dalla sua proprietaria Nicole. Aveva giá in passato dato segni di zoppia all’anteriore, ma mai cosí gravi.
Era da un po’che era cosí zoppo e purtroppo rispondeva all’anestesia dell’articolazione interfalangea distale e anche ai nervi digitali. Questo stava a significare che il dolore doveva partire o dall’inserzione distale del flessore profondo o forse anche peggio dal legamento impari.
Nicole decise x il tentativo. Il cavallo fu trattato due volte con le staminali autologhe per via sistemica, per perfusione locale, nella guaina del tendine flessore profondo, nei legamenti collaterali e nell’articolazione interfalangea distale.
Il giorno della seconda inoculazione era giá perfettamente dritto sul duro e senza ferri.

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