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La dimensione spazio-tempo

Nella fisica per spazio-tempo si intende la struttura quadridimensionale dell’universo. Questo concetto è stato introdotto con la relatività ristretta di Einstein. Lo spazio-tempo è composto dalle tre dimensioni dello spazio: lunghezza, larghezza e profondità, più il tempo.
Lo spazio-tempo combina i nostri concetti distinti di spazio e di tempo in un’unica entità omogenea.
Naturalmente questo concetto risulta contro-intuitivo, provo allora ad esprimerlo rendendolo più chiaro con un esempio e dandovi una spiegazione elementare della relatività ristretta.
Hermann Minkowsky, matematico e già professore di Einstein, scoprì che tutto ciò che era contenuto nella teoria della relatività ristretta poteva essere descritto in termini geometrici a patto di considerare il tempo come quarta dimensione.
Un modo semplice per riuscire ad intuire lo spazio-tempo geometricamente consiste nel pensare qualche esperienza della vita di tutti i giorni ed un esempio calzante è esposto in un libro di John Gribbin di cui faccio una sintesi: “Se decidiamo di incontrarci in un bar, possiamo vederci all’angolo tra la Quarta e la Main, specificando un luogo geometrico in funzione di coordinate di due dimensioni, se decidiamo che l’incontro avvenga tra la Quarta e la Main al secondo piano specifichiamo il luogo in tre dimensioni poiché si è aggiunto il piano dell’edificio come terza coordinata e se diciamo che l’appuntamento è al bar al secondo piano tra la Quarta e la Main alle tre del pomeriggio abbiamo aggiunto una quarta coordinata: il tempo”.
Con questo esempio cominciamo, se non a capire, almeno ad intravedere qualcosa che si avvicina all’idea della dimensione spazio-temporale che rappresenta il “palcoscenico” nel quale si svolgono i fenomeni fisici.
Affrontiamo ora la relatività ristretta che abolisce lo spazio assoluto, quello che veniva chiamato etere, come sistema di riferimento. Non esiste un sistema di riferimento di quiete assoluta che permetta di misurare il movimento che invece è relativo a come due oggetti si muovano l’uno rispetto all’altro.
Se prendiamo due osservatori in due campi inerziali diversi, uno che cammina in un sentiero che fiancheggia la ferrovia e l’altro che è invece nel treno, la realtà di un oggetto nel treno che possa essere visualizzato da entrambi gli osservatori risulterà come dimensione e come tempo di visualizzazione completamente diversi a mano a mano che il treno procede nella sua direzione. Per l’osservatore nel treno la grandezza dell’oggetto rimarrà costante, mentre per quello sul sentiero rimpicciolirà in un baleno.
Cioè se un osservatore visualizza un oggetto, la dimensione tridimensionale di questo oggetto si modificherà in funzione del movimento dell’osservatore, cioè lo spazio che percorre in unità di tempo. Più si allontana più l’oggetto rimpicciolisce e più si avvicina più ingrandisce. La modificazione dell’oggetto è proporzionale al movimento quindi al tempo che impiega l’osservatore a percorrere uno spazio per avvicinarsi o allontanarsi. Voglio mettere in evidenza il fatto che se l’osservatore si avvicina o si allontana la “dimensione tempo” potrà essere sia positiva che negativa, questo significa che nella dimensione spazio-tempo, il tempo può avere il segno più o il segno meno, eliminando l’intuitiva linearità esclusivamente progressiva.
Per ogni evento le coordinate spaziali e temporali sono legate tra di loro in funzione dello spostamento relativo dell’osservatore e per questo nella fisica moderna si dice che l’osservatore modifica l’osservato.
Punti di interesse principali della relatività inerenti al cambio di paradigma terapeutico:
a) La dimostrazione che il tempo cronologico non è reale, ma che possa direzionarsi tanto in avanti quanto indietro
b) che gli eventi si influenzino a vicenda.
Il concetto che il tempo non sia lineare e progressivo è contro-intuitivo, ma comprendendo la teoria della relatività ristretta, che ho provato a spiegare in modo molto elementare, riusciamo ad apprezzarne la logicità.
Il concetto che il tempo possa muoversi indifferentemente sia nel futuro che nel passato è implicato nel nuovo paradigma terapeutico.
Infatti il sottosistema, arricchito di cellule staminali simili a quelle del feto, assume caratteristiche che l’organismo possedeva in un tempo precedente a quello attuale, un tempo in cui la sua entropia era quasi pari a zero.
In questo sottosistema è stata invertita la dimensione temporale indirizzandola al passato, ottenendo un “momento” più giovane e con quantitativo minimo di entropia.
L’aumento di energia sintropica è proporzionale alla regressione della dimensione tempo (tempo negativo), mentre l’energia entropica è proporzionale alla progressione della dimensione tempo (tempo positivo).
La dimensione tempo può così essere aggiunta alla formula matematica:

                                                        Energia Sintropica  - T

Energia Sottile= _______________________
Energia Entropica +T

Questa teoria non rimane solo un’astratta congettura, ma ha un’applicazione semplice ed immediata nella clinica pratica cambiando il paradigma terapeutico con miglioramenti mai ottenuti finora in varie malattie e arginando l’invecchiamento.
Il prelievo di una piccola quantità di sangue rappresenta un sottosistema che per la presenza di staminali è simile all’ambiente fetale, quindi con entropia pari quasi a zero e tornato indietro nel tempo, per le sue caratteristiche può influenzare l’intero organismo con effetti biofisici non locali. Questo si verifica in accordo con la seconda legge della termodinamica, per cui i processi naturali tendono ad attenuare le irregolarità presenti nell’universo, e con il concetto espresso dalla teoria della relatività ristretta per cui gli eventi si influenzano a vicenda.
Visualizziamolo in questo modo: se un lume a petrolio con la sua fiammella (sottosistema) viene messo a contatto con un ciocco di legno (sistema-organismo) ha la possibilità di “farlo ardere”, cioè può provocare un adeguamento positivo in quest’ultimo.
Se vogliamo migliorare il risultato di questo processo dobbiamo incrementare la potenza d’azione di uno dei due eventi che si influenzano: il lume a petrolio. Per farlo dovremo sostituire il petrolio con un carburante molto più ricco di energia, aumentando l’energia assoluta del sottosistema. Questo si può ottenere incrementando il numero di elettroni attraverso l’ossigeno.
Il trasferimento di elettroni sull’ossigeno libera energia perché questo elemento mostra una “avidità” per gli elettroni. Cioè un atomo di ossigeno attrae gli elettroni con maggiore forza di quasi tutti gli altri tipi di atomi. Quando gli elettroni passano dal glucosio all’ossigeno è come se stessero cadendo. In questo trasferimento viene liberata energia potenziale. Una caduta rapida di elettroni genera un rilascio esplosivo di energia sotto forma di calore e di luce. Un esempio è quando certi dolci vengono presentati incendiando una zolletta di zucchero. Durante questa esibizione gli elettroni dello zucchero “cadono” verso l’ossigeno dell’aria e luce e calore vengono liberati sotto forma di fiamma. La grande quantità di energia rilasciata nella respirazione cellulare è una “caduta” a tappe lungo i gradini di una scala, attraverso una serie di reazioni REDOX ogni membro della catena prima accetta poi dona gli elettroni. Ad ogni trasferimento gli elettroni cedono energia che può essere utilizzata a generare ATP partendo da ADP. La molecola alla fine della catena fa cadere gli elettroni su un atomo di ossigeno che lega i due protoni di idrogeno producendo acqua.
L’aggiunta di ossigeno a questo sottosistema apporterà energia assoluta sotto forma di elettroni creando una sinergia con l’energia libera (sintropica) che pervade questo “momento”, ottenendo un ulteriore aumento di energia informativa.
A questo punto la formula cambierà ancora:

                                                        Energia Sintropica  - T +O2

Energia Sottile= _______________________
Energia Entropica +T

Abbiamo così modificato il fuoco della candela potenziandolo con l’ossigeno, consideriamo ora però il secondo dei due eventi che si influenzano, il ciocco di legno, cioè l’organismo.
Questi può essere costituito da legna secca pronto a interagire istantaneamente con l’energia del sottosistema. È il caso di un individuo giovane e sano con un quantitativo di entropia basso e la patologia potrebbe essere una lesione ortopedica in un atleta.
Il ciocco può però anche presentarsi umido, con maggiori difficoltà ad essere “incendiato” dal sottosistema. È il caso di un individuo con un’entropia relativamente alta e con una patologia più sistemica che occasionale.
Nell’ultima eventualità il ciocco può presentarsi completamente bagnato. Questo è riscontrato in un individuo anziano o molto malato, con un’entropia altissima e quindi con un network fisiologico completamente disorganizzato.
Ognuno di questi casi è differente ed è per questo che l’uso terapeutico del sottosistema va adeguato in funzione dello stato dell’organismo.
Soprattutto nel secondo e terzo caso ci sarà bisogno di uno staff medico e di una terapia coadiuvante che migliori “l’umidità del ciocco di legno” affinchè il sottosistema possa influenzare positivamente l’organismo alterato.
Ecco perché quando si parla della terapia con le staminali del sangue non si parla di un protocollo terapeutico assoluto, ma di un elemento altamente curativo usato nel contesto di un protocollo più vasto.
Si evince da tutto questo che una terapia preventiva con le staminali del sangue possa arginare l’entropia e rallentare l’invecchiamento con l’inversione della dimensione tempo.
Fermare o invertire il tempo cronologico significa arrestare il divenire. Cioè l’idea che l’uomo ha di evolvere in una nuova situazione migliore, il povero vuole diventare ricco, il ricco vuole diventare più ricco con implemento dell’ego.
Quando questo tipo di trattamento sarà usato in terapia preventiva su larga scala è altamente ipotizzabile rallentare l’invecchiamento, quindi il divenire e quindi l’egoismo. Allora ci si potrebbe trovare di fronte non solo ad una terapia organica, ma anche ad una rivoluzione individuale che contrasterà il desiderio di guerra legato all’ego ed alla sopraffazione che ci portiamo dietro da migliaia di anni.
Pensando che una terza guerra mondiale ha notevoli possibilità di distruggerci definitivamente, questo trattamento potrebbe rivoluzionare positivamente il futuro dell’umanità.
Pratica clinica:
Sarà il differente status di entropia di un paziente che modificherà il protocollo terapeutico ed infatti in animali anziani o in patologie gravi, dove l’entropia è alta, il trattamento andrà ripetuto in più cicli ravvicinati, mentre una patologia ortopedica traumatica di un organismo giovane, dove l’aumento di entropia è molto inferiore e più localizzata, il trattamento può essere singolo. In questa ultima tipologia patologica meno complessa si spiega perché anche staminali mesenchimali, che possono interagire con solo alcuni tessuti, quindi meno ricche di energia informativa, possano essere terapeuticamente valide.
La terapia con le staminali del sangue rappresenta un nuovo paradigma fondato sulla fisica moderna, mentre oggi la medicina è ancora legata alla fisica meccanicistica, per questo risulta logico che un drastico cambiamento di rotta e la conseguente distruzione di certezze destabilizzi gli addetti ai lavori. Ma se per la classe medica sarà più difficile il cambiamento immediato non lo sarà per la “farmaceutica” che capirà che questa terapia rappresenta il domani. Quanti kits di provette, diversi per ogni malattia, si potrebbero vendere in farmacia? Quanto fatturerebbe un kit efficace nel contrastare l’Alzheimer?
Per ora con il mio gruppo stiamo lavorando sulla contrattilità del miocardio e confidiamo di presentarlo presto come primo trial sperimentale umano”.

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